News

LE NORMATIVE DI SICUREZZA E L’ABBIGLIAMENTO DA LAVORO

Per prevenire incidenti infortuni, si adottano presidi di protezione e abiti, che proteggono i lavoratori nel rispetto della sicurezza sul lavoro. Dotare i dipendenti di abiti da lavoro adatti a mansioni specifiche è una condizione obbligatoria del datore di lavoro. Per limitare al minimo i rischi d’incidenti, a volte anche mortali, è opportuno che ogni azienda tuteli gli operai a norma di legge. I diversi tipi di abbigliamento sono catalogati in base al tipo d’incarico e, a secondo delle condizioni cui si è esposti, devono essere confezionati con tessuti più o meno particolari.

Chi opera vicino a fonti di calore deve essere dotato d’indumenti prodotti con tessuti ignifughi che, in caso d’incendio, ritardano la presa della fiamma prevenendo ustioni. L’acido è un elemento altamente corrosivo, le tute di protezione antiacido sono confezionate con tessuti in grado di contrastare questo processo garantendone l’integrità in caso di contatto accidentale.

Per chi lavora alla manutenzione delle strade, in aeroporto, su ambulanze o in luoghi dove è essenziale, essere individuati a colpo d’occhio è opportuno indossare capi in tessuto fluorescente o con bande rifrangenti applicate su giacca e pantaloni. Gli operai addetti alle catene di montaggio, dove esiste il rischio di impigliarsi nei macchinari di lavorazione automatica, devono indossare abbigliamento per lavoro che limitino all’estremo questa eventualità e che siano facilmente sfilabili nel momento del bisogno.

In ambienti in cui le scintille elettrostatiche compromettono la sicurezza personale, possono essere indossate particolari tute da lavoro che isolano il corpo da pericolose scosse. Ogni azienda ha l’obbligo di tutelare i propri collaboratori in modo da assicurare la propria integrità fisica, l’esatta osservazione delle norme in materia antinfortunistica è un obbligo cui nessuno si può sottrarre.

Dotare la forza lavoro dei giusti strumenti aiuta i lavoratori a svolgere le proprie mansioni al meglio.

Condividi l’articolo:

Facebook
Twitter
LinkedIn